>>789La questione non è il "dove" investire, ma il "quanto" e "per quanto tempo".
Inoltre, lo scopo non è nei numeretti ma nel potere d'acquisto.
Cinque anni fa una pizza margherita costava 3,50€ e oggi costa 5€.
Cioè il tuo potere d'acquisto pizza si è ridotto del 43% perché 5€ = 142,8% di 3,50€.
Quindi se cinque anni fa investisti 3500€ e oggi rivendi a 5000€ al netto di capital gain tax e di commissioni, praticamente non hai guadagnato niente, hai solo tenuto parcheggiato un potere d'acquisto.
I boomer erano convinti che il mattone conserva il potere d'acquisto ed è anzi un investimento
Non hanno tutti i torti, visto che la bolla immobiliare ha fatto sì che un appartamento comprato nel 1974 pagandolo tre anni di stipendio, oggi - vecchio e da ristrutturare e abitato da cinquant'anni - costa trent'anni di stipendio (sul serio, i cinque eredi vogliono venderlo a 500k€ perché vogliono 100k a testa, si sentono tutti dei rockfeller pur avendoci abitato per trenta-quarant'anni).
C'è anche il problema che il sullodato appartamento era una merda come configurazione (corridoio centrale, cucina troppo nei pressi del bagno per cui è vietato cagare mentre si cucina/mangia, balcone troppo curiosabile da vicini e passanti, serie difficoltà di accessibilità per disabili, ecc.).
C'è quindi la questione che il tuo potere d'acquisto è smantellabile da circostanze sociali e politiche imprevedibili. Metti un ucraino che nel 2021 compra casa e sei mesi dopo che ha finito di ristrutturarla gliela bombardano i russi o addirittura fuoco amico degli ucraini.
Dunque bisogna differenziare i propri investimenti.
Un investimento è certamente quello umano. Se hai otto-nove figli, è statisticamente improbabile che tuttimapropriotutti ti voltino le spalle quando sarai anziano. Se hai meno di tre o quattro figli, è statisticamente improbabile che uno di costoro si occupi di te quando sarai un vecchio pisciasotto.
Sentita poco fa: "ho preso casa a xyz chilometri di distanza perché se sto troppo vicina ai miei mi chiamano in continuazione per le piccole emergenze ma io c'ho già un sacco da fare tra lavoro, figlia e compagno".
Un altro investimento è quello sulla formazione personale (oltre che sulla propria salute). Se conosci bene una lingua straniera, i bombardamenti e le crisi non te la faranno disimparare, e in caso di necessità di fuga stai a posto. Cfr. gli ucraini che all'alba della crisi se ne vanno all'estero per mai più tornare (a che pro tornare nella propria terra devastata, indebitata, e totalmente da ricostruire?).
TLDR: se per te "investire" significa comprare per pochi spiccoli una futura ricchezza favolosa, sei fottuto.