>>8087Favorevole, ma non adesso.
Per funzionare, la pena di morte ha da avere due prerequisiti:
1. che sia generalmente temuta la morte
2. che riguardi l'umana dignità.
Prerequisito 1: oggi grosso modo non c'è. Le merdacce umane - stupratori, pedofili, drogati, froci, ecc. - non hanno veramente paura di morire. Dopotutto la loro attività consiste nel devastare la vita propria (droga, ricchioneria…) o altrui (stupratori, pedofili, serial killer…).
Prerequisito 2: oggi proprio non c'è.
In una società religiosa (e specialmente se cattolica), leggi e punizioni riguardano la dignità umana. Se compi un crimine, perdi parte della tua dignità. Che puoi recuperare o con adeguata puniziona (carcere + multe + servizi sociali), oppure nei casi estremi, quando l'hai persa del tutto, la recuperi solo con la morte (che la società ti infligge perché avendo perso la dignità di uomo non sei più uomo ma una bestia liberamente ammazzabile).
Il sistema di valori della società di oggi include la morte come valore (dall'eutanasia all'aborto), l'odio al proprio corpo (dai tatuaggi alla droga), l'odio alle basi più essenziali della società (vita nascente, matrimonio, ecc.). E quindi la pena di morte, se ripristinata oggi, verrebbe applicata alle persone sbagliate. Un po' come i daspo, le multe, gli arresti: non capitano mai a zingari, mafiosi, immigrati vari, (((eccetera))).